La Nostra Storia – Come Nasce il Progetto CAF Uno

Mi chiamo L. Luciano e per anni ho lavorato in prima linea nei CAF e Patronati, proprio a contatto con le persone. In quelle stanze ho imparato tutto: le pratiche, le attese, le domande che si ripetono, i dubbi che si leggono negli occhi di chi entra senza sapere da dove cominciare.

Ogni giorno vedevo quanto fosse difficile, per chi non ha competenze tecniche, orientarsi nel labirinto del fisco. Io stesso, nei primi anni, cercavo spesso informazioni online. Ma quello che trovavo era spesso confuso, scritto in burocratese, poco utile. E allora ho cominciato a farmi una domanda: “E se provassi a spiegare tutto con parole semplici? E se usassi la mia esperienza per aiutare davvero le persone?”

Finito il mio percorso nell’ultimo CAF dove ho lavorato, proprio a Firenze, ho scelto di fare un salto in avanti. Ho studiato SEO presso l’Università della California – UC Davis, perché ho capito che per aiutare gli altri serviva non solo sapere le cose, ma anche saperle comunicare. Una volta conseguita la certificazione, ho deciso di creare qualcosa di mio. Un progetto etico, indipendente. Così è nato CAF Uno.

Non volevo parlare di tutto il mondo del fisco. Sarebbe stato dispersivo e inutile. Volevo focalizzarmi sulle pratiche più comuni, quelle che tutti prima o poi devono affrontare. Quelle che conosco meglio. Quelle che, ancora oggi, continuo a compilare per aiutare amici, familiari, conoscenti.

Successioni, Modello 730, ISEE, contratti d’affitto: sono queste le colonne portanti di CAF Uno. Perché sono pratiche che hanno continuità, che fanno parte della vita di tutti, e che troppo spesso vengono trattate come se fossero riservate a “chi se ne intende”. Io voglio cambiare questa logica.

Il mio obiettivo? Rendere questo portale il sito più autorevole della provincia di Firenze, e poi di tutta Firenze città, per chi cerca informazioni chiare, aggiornate, scritte con linguaggio semplice e spirito di servizio. CAF Uno non è un esperimento. È il mio modo di restituire ciò che ho imparato. È la mia firma nel mondo digitale.

Perché ogni cittadino ha il diritto di capire, senza dover chiedere il permesso.

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